
Il corposo edificio fu fatto costruire dai fratelli Pinca,
imprenditori e possidenti di Scortichino. Imprenditori molto svegli
perchè appena saputo dell’imminente costruzione del ponte in muratura
sul canale di Burana nei pressi della chiesa, nel punto in cui esisteva
il solo traghettamento per portarsi sull’altra sponda, ovvero alla Cà
del Passo, ebbene qui, in territorio ancora sotto la circoscrizione di
Scortichino, in posizione strategica subito
al di là del ponte, i Pinca nel 1870 edificarono il Palazzone che
doveva contenere un’osteria, una drogheria ed altri servizi ed
abitazioni per il paese che si stava allargando, dopo la costruzione del
ponte di qualche anno prima e delle scuole edificate qualche anno dopo.
Durante i primi decenni del ‘900 l’osteria passò nelle mani della
famosa Lucia Grossi che nel primo dopoguerra si trasferì in città anche
in seguito alla tragedia che aveva visto la sparizione del proprio padre
e di altri buranesi, negli ancora caldi giorni dopo il 25 aprile della
Liberazione. Penso che fu proprio in quegli anni che subentrò Eugenio
Berlato con i figli e la moglie Ortensia nella gestione dell’osteria,
della drogheria ed in seguito dello spaccio di sali e tabacchi con
annesso davanti il piccolo distributore di carburanti. In seguito
l’osteria negli anni ’60 prese il nome di BAR JONNY BEKER, insegna
voluta dal figlio Flavio di ritorno da un “tour” negli States e Canada.
Il bar in tempi più recenti venne gestito dai Vincenzi e dai Tonini che
abitano tutt’ora gli stessi locali trasformati in residenza. Lo spaccio
di sigarette fu poi gestito dall’Aurora Frison e la drogheria dall’Egle
Govoni moglie di Flavio. Come tutti sanno ora il Palazzone non ospita
più alcuna attività commerciale ed anche molti degli appartamenti sono
inoccupati ed in vendita da tempo.
Lorenzo Berlato