Quasi dimenticavo…
dopo l’esperienza di Radio Alto Ferrarese ci ritrovammo con molto tempo libero e fondammo una specie di ludoteca casalinga con tavolo da ping-pong, freccette, e boardgames.

di questa attività ho riferito nel blog http://archeo-ludica.blogspot.com/
L’immagine sopra è quella di un gioco molto istruttivo sui comportamenti europei per civilizzare il resto del mondo:
Dopo la Convenzione di Pechino del 1860, si crearono in Cina le sedi di tutte le ambasciate europee e ripresero le ricche concessioni commerciali nonché i permessi alla fondazione di missioni cristiane le quali furono da allora spesso, senza loro colpa, vittime inermi e innocenti della rabbia delle popolazioni che i governi e gli operatori commerciali e finanziari occidentali stavano sfruttando e spogliando. Nel 1894-95 era nata nelle province nordorientali dell’impero la società segreta detta “Pugno del Diritto”: i Boxers, appunto, che nel giugno del 1900 – godendo anche di qualche connivenza nella famiglia imperiale – assalirono le missioni cristiane occidentali e il quartiere delle legazioni straniere a Pechino. Stati Uniti, Inghilterra, Russia, Francia, Germania, Italia, Russia, Austria-Ungheria e Giappone inviarono immediatamente le loro truppe a liberare i diplomatici e le loro famiglie asserragliati nel quartiere e imposero all’impero cinese nel 1901 dure sanzioni punitive, obbligandolo ad accettare la “politica della porta aperta”: cioè libero mercato d’importazione e libertà completa di penetrazione economica. Ciò distrusse del tutto l’equilibrio socioeconomico cinese determinando la fine dell’impero e la rivoluzione del 1911 durante al quale i “Giovani Cinesi” di Sun Yat-sen (modellati sul movimento dei Giovani Turchi) imposero la repubblica e la modernizzazione-occidentalizzazione della Cina. Con gli esiti che, dalle guerre civili successive alla rivoluzione comunista ad oggi, sono o dovrebbero esser noti e chiari a tutti. Voilà quello che Rudyard Kipling chiamava “il fardello dell’uomo bianco”. Diciamo meglio: la refurtiva.
Insomma, quanto è odioso l’imperialismo attuale dei cinesi. Speriamo almeno che sia un po’ più educato di quello nostro di centosessant’anni fa. Perché nel 1860 tra i saccheggiatori del Palazzo d’Estate di Pechino c’era già anche l’esercito nel neonato regno d’Italia: che, appena “liberatosi dallo straniero” era andato, fianco a fianco con lui, a rubare in casa d’altri. Cominciamo a insegnarle anche a scuola, queste cose. Anche per capire da quanto tempo abbiamo cominciato a “esportare la democrazia”.
Franco Cardini in
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/storia-per-ricordarci-chi-siamo
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