Per ovvie ragioni storiche, il modello culturale dominante in Italia è stato quello USA e, per conoscerlo, ho voluto frequentare un mese un corso di inglese a San Francisco nell’agosto 1981; avevo già frequentato corsi in Italia , ma volli partire dall’inizio perché volevo anche fare il turista.
In classe c’era una francese che era venuta con Concorde ( e ho detto tutto), due studenti italiani laureati, una coppia brasiliana e un ragazzo cinese che si era ricongiunto con la nonna che gia viveva lì; dopo di me fu proprio lui ad avere i voti più alti (e lo aspettavano altri 8 mesi per completare il modulo).
Del resto il successo della Cina, una volta che essa fosse entrata nell’agone del mercato mondiale, era inevitabile, come lo fu quella del Giappone un secolo prima. Il segreto di tale incredibile ascesa sta nella cultura del popolo cinese: esso possiede un’etica ispirata da millenni da Confucio (etica propria anche dei Giapponesi), basata su alcuni principi di base: disciplina, devozione verso i genitori, lavoro e studio, rispetto degli altri e delle gerarchie. Un’etica laica, simile per alcuni versi a quella calvinista.