Come mi siano state passate le consegne per la gestione della sezione staccata del liceo l’ho già raccontato (in realtà già da prima avevo ricevuto la proposta dal preside precedente di “spiare” Maurizio Villani, ma avevo rifiutato in nome dei rapporti di amicizia che ci legavano); durante la mia gestione una mattina mi si presentò a scuola una delegazione capeggiata dal tenente Mori (capo delle guardie municipali), dal dottor Scuderi (ufficiale sanitario del comune di Bondeno), dall’ing. Sani.
Li ricevetti in sala insegnanti alla presenza della collega Monteverdi (in ora “buca”), sostanzialmente mi dissero che erano insoddisfatti della mia gestione e mi esortarono a cambiare sistema; non lo feci e nel 1980 una delle mie classi (tranne una allieva, a cui però non potevo fare lezione perché di sesso opposto) si rifiutò di entrare in classe.
Il mio errore era stato di enunciare l’intenzione di sfoltire la classe troppo numerosa, dove c’erano anche figli di miei colleghi.
Dopo alcuni giorni la protesta rientrò e l’anno si concluse normalmente con una diecina di persone di meno e io fui sollevato dall’incarico.
Il tenente Mori è ancora vivo ed è un apprezzato storico locale; in seguito sono diventato amico di sua figlia, anche lei insegnante, dopo aver frequentato il liceo di Bondeno
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