Il potere può accettare molte cose, ma non che si rida di lui. L’altra faccia dell’ironia è il riso che genera: possono censurare una barzelletta, una battuta, una frase, perseguitare chi la pronuncia, ma è difficile che queste cessino di provocare sorrisi. E’ la lezione di un quadro famoso, La risata, del pittore futurista Umberto Boccioni. Il dipinto trasmette vitalità, forza, emozione dirompente che dalla protagonista si irradia contagiosa e si appropria di chiunque incontra. Tutt’altro rispetto a un quadro olandese del Cinquecento, Lo sciocco che ride: sguardo vacuo, l’espressione di chi si lascia vivere, preda di emozioni elementari, il copricapo con le orecchie d’asino; molto politicamente scorretto, ma esemplare. E’ la risata gradita al re e all’imperatore di chi non sospetta lontanamente di essere vittima di inganni e manipolazioni, il suddito perfetto.
Noi sempre allegri bisogna stare proviene da Blondet & Friends
*slogan del movimento del ’77 (vedi pagina del blog)
