Una riflessione

60 grammi di mortadella

Posted on by apoforeti

Renzo Travagli, William Casari

Quando mio padre aveva un negozio di alimentari, vicino a noi c’era un bar, un barbiere, un sarto, un negozio di elettrodomestici, una macelleria, una merceria, un fruttivendolo, un calzolaio, un deposito-riparazione di biciclette; il tutto nella immediata periferia di un paese di 15.000 abitanti.

Il merciaio era un signore piuttosto anziano (almeno così pareva a me allora) che gestiva il suo negozio assieme alla moglie e abbastanza spesso, dopo la chiusura serale, passava in negozio a comprare sempre e soltanto 60 grammi di mortadella, che costituivano la sua cena.

Inutile dire che, visto che anche noi si chiudeva alle 19.30, subiva regolarmente le lamentele dei commessi che avevano già pulito l’affettatrice e riposto i salumi nella cella frigorifera; e poi 60 grammi (considerando l’ampiezza della fetta del salume) non sono poi così semplici da tagliare.

Ma su questo punto non transigeva e così, per non tagliare a metà una fetta, si finiva col lasciare l’eccedenza, mantenendo inalterato il prezzo.

Si era negli anni ’50 del secolo scorso, anni di miseria qualcuno penserà; io parlerei piuttosto di parsimonia,  lasciando la miseria ai nostri tempi di consumi voluttuari:

Dunque una famiglia italiana, che abbia il medesimo reddito che aveva una famiglia della passata generazione e muova dalla medesima situazione patrimoniale consuma mediamente 32.000 euro in più per i figli, senza che questa spesa costituisca investimento o comporti un effettivo arricchimento dei figli medesimi.

A questo punto sommiamo la somma di euro 155.000 con 32.000 e abbiamo la somma di euro 187.000.

Consentitemi di ripetere la domanda, in modo che almeno  il dubbio entri in testa anche ai più testardi: la famiglia moderna da dove pensa di trarre i 187.000 euro che spende in più per le autovetture, cene e pranzi al ristorante e desideri, bisogni e capricci dei figli che un tempo non venivano soddisfatti?

La citazione è tratta da http://www.appelloalpopolo.it/?p=4277

che vi consiglio caldamente di leggere nella sua interezza.

P.S. Di tutte le attività commerciali sopracitate,  non ne è rimasta nessuna oggi.

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