Il territorio

per capire questo post bisogna risalire al 1978 https://terzapaginaweb.wordpress.com/2021/04/01/bolelli-film/

nel filmato Bolelli accenna a un topos di moda allora: lo studio sociale del territorio (quello in cui io, non a caso, mi stavo laureando); però intanto, godendo del fatto che avevo la delega per la gestione della sede staccata del liceo invitai una mia ex allieva laureata in matematica il cui ragazzo era in un collettivo che tenne una lezione in proposito in una classe di Bolelli.

Purtroppo non so nulla dell’esito dell’esperimento e mi dispiace ancora di più di avere perso ogni traccia di lei, che ricordo come una delle mie più brillanti allieve

Ugo La Malfa

“Io non sono mai stato un rivoluzionario. Mai. Nemmeno da ragazzo. Non sono mai stato comunista, marxista, non ho mai amato le soluzioni rivoluzionarie. Ho sempre capito benissimo che in una società come quella zarista si dovesse fare quel tipo di rivoluzione marxista, ma ho sempre detto che in una società come quella italiana si dovessero fare le riforme e basta. Quanto al Partito repubblicano, ammetterà che il mio concetto di sinistra moderna vi esiste più di quanto esista nella socialdemocrazia, che in tutti questi anni non è riuscita a esprimere nulla. Solo sul vecchio tronco di quel nobile Partito repubblicano io potevo trasferire il mio Partito d’azione e, allo stesso tempo, restar fedele ai valori risorgimentali cui ho sempre creduto. Eh, sì: secondo me, anche la lotta del Partito d’azione si rifaceva alla tradizione risorgimentale. Io, se dovessi caratterizzare il mio personaggio, direi: sono l’uomo che più ha rispettato e rispetta la tradizione risorgimentale”. Ugo La Malfa a Oriana Fallaci, Milano, 1974

Elezioni 1980

candidati

Quell’anno credevamo di avere una carta in più da giocare: molti dei nostri candidati erano anche soci e collaboratori di Radio Alto Ferrarese fondata l’anno prima a Bondeno; fu così che una delle rubriche fu espressamente dedicata alla presentazione delle idee del PRI di cui ero candidato.

Altre trasmissioni furono queste:

Naturalmente non avemmo neanche un voto in più dei 400 circa delle elezioni precedenti;  un po’ perché all’epoca non usava cambiare il voto o forse per la proverbiale “superiorità” del paese del “capirissimo”.

https://archive.org/details/presentazione_202009

 

 

 

 

La realtà romanzesca

Era il titolo di una rubrica che leggevo sempre su “La Domenica del Corriere”, non immaginavo che la realtà superasse la fantasia: cito solo un paio di episodi.

Il primo si riferisce al film scolastico girato nel 1978 (di cui accludo recensione e scheda illustrativa) nel doppiaggio improvvisato al momento (non c’era sceneggiatura) si parla di sciopero di solidarietà con gli sherpa himalayani, il secondo è un tweet di oggi

Elezioni amministrative a Bondeno

Fino al 2014 si sono svolte alla regolare scadenza con la vittoria del candidato della Lega (Alan Fabbri); la sua elezione a consigliere regionale ha richiesto nuove elezioni nel 2015:

comunali 2015

La stessa cosa è avvenuta col suo successore Fabio Bergamini; attualmente le nuove elezioni non sono ancora state indette e il sindaco facente funzione è Simone Saletti (capolista a suo tempo della lista Alleanza per Bondeno).

Nel frattempo Alan Fabbri  è stato eletto Sindaco di Ferrara.

 

M5S

Caro Alessandro Di Battista, il 17 novembre 2017 dichiaravi testualmente: il giorno che il Movimento 5 Stelle dovesse allearsi con i partiti che hanno distrutto l’Italia, io lascerei il Movimento 5 Stelle. Tutti coloro che capiscono un po’ di politica e non compiono l’errore di sottovalutarti sanno che Tu rappresenti l’asso nella manica dell’esercito grillinoqualora Gigi Di Maio, per qualsivoglia motivo, dovesse fare fiasco. Per questo, oltre che naturalmente per la famiglia e per riprendere un po’ a respirare vita nel mondo, hai evitato di sprecare questo giro la carta del secondo mandato (che sarebbe stato l’ultimo, secondo le vostre regole), acquisendo però crediti interni facendo eccome sentire la Tua presenza in campagna elettorale. Coprendo, fra l’altro, il ruolo di guardiano della rivoluzione per rassicurare i duri e puri – coloro, per capirci, che intuiscono il pericolo già in atto di istituzionalizzarsi al punto tale da abbandonare completamente le genuine, benché vaghe e mai sgrezzate istanze e suggestioni di rottura, dal superamento del sindacato burocratico con la cogestione aziendale, alla denuncia della Nato e delle basi Usa, alla riforma federale in macro-regioni, alla democrazia diretta, allo stop al consumo di suolo. Perciò questa lettera aperta è indirizzata a Te: perché, di questo movimento diventato la prima forza politica italiana superando anche l’ingiustamente vituperato partito dell’astensione, rappresenti, a modesto avviso del qui scrivente, l’elemento migliore.

La situazione all’indomani delle elezioni del 4 marzo vi vede investiti, in alternativa al centrodestra oggi trainato dalla Lega di Matteo Salvini, della responsabilità di formare il governo. I milioni di cittadini che vi hanno votato se lo aspettano, e voi certamente farete di tutto per non apparire quelli che non ci hanno provato, a trovare un accordo con tutti, come si è precipitato a sottolineare il vostro candidato premier Gigi Di Maio. La vostra posizione centrale nello scacchiere politico, né a destra né a sinistra perché effettivamente né di destra né di sinistra, ve lo consente. E di conseguenza vi obbliga. Ma sappiamo bene – lo sai anche Tu, anzi soprattutto Tu – che a meno che il Partito Democratico non voglia definitivamente suicidarsi in un abbraccio mortale, e data pure per buona l’ipotesi di una reale uscita di scena del Napoleone di Rignano sull’Arno, con relativa conversione di massa dei suoi gruppi parlamentari (in gran parte renziani), governare coi voti del PD o dell’inguardabile LeU sarebbe in ogni caso politicamente offensivo per chi i voti li ha dati a voi proprio contro il PD di Renzi e tutto ciò che esso rappresenta (l’europeismo di ferro appena attenuato da strepiti puramente verbali, l’ossequio neanche troppo velato ai desiderata della finanza e della grande industria, il clientelismo con punte acute di corruzione, l’ipocrisia elevata a metodo e stile di lotta politica).

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Amnesia

Perché una delle modalità in uso delle contemporanee  tirannie è quella dell’istante, un presente cui ne segue un altro e poi un altro ancora, che vuol dimenticare il passato e che non crede nel futuro, forse in una riposante pretesa di immortalità. Ci vogliono così, affetti da amnesia e senza speranza, malati di adesso e subito. E’ proprio ora di guarire.

Immagine

La riduzione della politica a spettacolo o a pura immagine è un fenomeno recente, che promuove personaggi privi di contenuto e di proposte, senza capacità di gestione né soluzioni per affrontare situazioni complesse come quelle che si trovano a vivere le società contemporanee. Non si tratta di una questione locale. Non è necessario fare esempi per rendersi conto dell’emergere di leadership inconsistenti prodotte da campagne pubblicitarie o dalla complicità mediatica.

Cardinal Bergoglio 2010

http://www.bondeno.com/2014/12/14/minoranze-attive