
A Stellata, negli anni ’80 c’era un ponte di barche a pagamento sul Po e io avevo la 112 autobianchi che vedete qui.
A Stellata, negli anni ’80 c’era un ponte di barche a pagamento sul Po e io avevo la 112 autobianchi che vedete qui.
Quest’anno ho pensato di rendere omaggio alle donne: questa è la copertina; in una delle periodiche crisi di puritanesimo che affliggono l’america il sito non è più disponibile 😦
Non frequentavo la canonica, ma sui sedici anni ci andai una domenica pomeriggio; mi fece da guida un mio compagno di classe.
La cosa che mi attrasse subito fu la sezione dei giochi da tavolo che trovai in totale disordine: mancavano molti pezzi e nessuno sapeva le istruzioni.
Non ci tornai più…
Per natale mi regalarono un Rivarossi
e io lo misi nella vetrina del negozio…
Torna “Dasfem al Maial” a Scortichino presso il parcheggio delle scuole elementari. Tutto pronto per la dimostrazione di come prendono forma i salami all’aglio ferrarese e i cotechini… e alle 13 arrivano i maccheroni con il ragù fresco di maiale!
Simone Saletti sindaco di Bondeno
Ricordo perfettamente ogni fase( compresa l’uccisione)…
aggiornamento ad oggi 6 dicembre2022; la ricerca è scaricabile in PDF
Mi è venuta in mente perché ho letto il libro di Prandrstraller il cui nome notavo quando salivo le scale del dipartimento di sociologia (allora dietro via Zamboni); ero stato incaricato per una ricerca su informatica e scuola e a quel periodo risalgono le mie pubblicazioni “ufficiali”
dalla teleferica
mio padre, mia madre e le sorelle gemelle; dietro la 127 di mia madre e la mia 3 cilindri all’estrema sinistra
L’edificio abbandonato in via Pironi a Bondeno era quello che frequentavo quando ho preso la patente di guida; a destra il distributore di benzina IP
padre madre, nonna
Del vecchio negozio ricordo gli odori: proprio qui a destra partiva uno scaffale in cui c’erano le saponette Palmolive, col loro caratteristico profumo; poco oltre una scansia chiusa coi budini all’amaretto…
Sopra la sede del PRI c’era la sede del Partito Repubblicano di proprietà delle zie di Cristiano che veniva ogni domenica
da Padova dove era segretario del ministro Gui; di pomeriggio mi succedeva di andare con lui e altre amiche di Bondeno in gita da qualche parte nelle vicinanze con la mia 850 fiat; purtroppo poi non ne ho più saputo niente…
La foto è mia scattata una domenica in cui i miei erano venuti a trovarci in vacanza; in primo piano mio padre, poi mia madre e sua sorella (che pesca) poi mio fratello e in fondo mia nonna materna. L’anno è il 1961.
sorelle in gita
Come avete visto nel post precedente io mi laureai in lettere a luglio e compilai la domanda per le supplenze subito dopo; una delle prime che mi capitò fu all’ istituto Einaudi di Ferrara che aveva una sede staccata ai lidi.
Ci andai una volta e ricordo perfettamente quella splendida mattina del 1970: anche allora il clima era variabile (cfr. il quasi omonimo romanzo di Ercole Patti)
Di recente su Rai storia hanno fatto un documentario in cui si è intravisto Nereo Alfieri per il centenario degli scavi di Spina (http://www.archeoferrara.beniculturali.it/la-scoperta-di-spina_pag_pg16_ita.aspx).
Sempre su Rai storia capita anche di vedere la replica di una vecchia trasmissione sul medioevo tenuta da Girolamo Arnaldi nel 1985.
quando li facevo avevo diritto, a fine carriera, a soggiornare in hotel di prima categoria a spese dello stato: il che mi bastava…
Era una rubrica di Radio Alto Ferrarese, però chi doveva tenerla si è poi impegnato in altre cose…
continua il calendario ricavato dalle foto del mio Facebook (che adesso si chiama meta); partendo dal’alto a sinistra: la mia a112 sul ponte di barche a Stellata; io intervistato alla sala estense a Ferrara; una foto di Patrizio Grechi alle maestre di Scortichino; il campo di tennis del 2000; una foto del liceo con Giovanardi ; Guccini con la compagna dell’epoca; un tramonto da casa mia; la raccolta della carta in canonica nel 1967in un articolo.
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Negli Stati Uniti dell’Ottocento, il termine robber baron (in inglese, barone-rapinatore o barone ladrone) designava degli imprenditori e banchieri che ammassavano grandi quantità di denaro, costruendosi delle enormi fortune personali, solitamente attraverso la concorrenza sleale. Il termine è oggi impiegato riferendosi alla stessa categoria di persone che mettono in pratica dei metodi imprenditoriali non trasparenti per ottenere potere e ricchezza.
Robber baron deriva dalla denominazione dei signori medievali tedeschi, che illegalmente pretendevano dei pedaggi esorbitanti dalle navi che attraversavano il Reno. Gli studiosi non sono concordi sull’origine e sull’uso del termine. È stato reso popolare da un libro di Matthew Josephson durante la Grande depressione, nel 1934. Il giornalista attribuì la reintroduzione del termine ad un pamphlet del 1880 contro il monopolio, in cui i contadini del Kansas designavano così i magnati delle ferrovie.
http://it.wikipedia.org/wiki/Robber_baron
Thomas J. DiLorenzo. How Capitalism Saved America. Three Rivers Press, 2005
quando frequentavo le elementari i bambini (che sono piu sinceri degli adulti) erano soliti dire che il responsabile è il primo che denuncia: peccato che in questo caso le accuse siano reciproche…
Per 4 anni sono stato utente quotidiano (partendo dalla stazione di Ospitale)
e quando non c’era posto mi appoggiavo sul vano motore…