Nel 1986, con la mia classe di allora partecipai a un concorso indetto da Tuttolibri (supplemento de “La Stampa”) e vincemmo un soggiorno a Parigi.
Seguendo il link dovreste trovare le mie foto su flickr…

Nel 1986, con la mia classe di allora partecipai a un concorso indetto da Tuttolibri (supplemento de “La Stampa”) e vincemmo un soggiorno a Parigi.
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La foto sopra proviene da “Viaggiatempo” su instagram e mostra l’attracco di una barca da trasporto merci sul Panaro ai primi del novecento in località San Giovanni.
“Rimanendo nel quartiere San Giovanni, non si può ignorare AI Marican, che deve il proprio nome alla famiglia Diegoli, ritornata dal Nuovo Mondo a Bondeno negli anni seguenti la Prima Guerra Mondiale. La notorietà dell’osteria era dovuto alla signora Genoveffa ed in seguito al figlio Carlo che con la moglie, marchigiana d’origine, hanno caratterizzato questo locale per la buona cucina. Non solo tipicità come lasagne o trippa quindi, ma anche varie specialità del centro Italia e piccoli sotterfugi per invitare la clientela a bere, come cubetti di baccalà ben salati e fritti senza prima metterli a bagno. Carlo Diegoli, ovvero Al Marican, aveva anche lo scutmaì di Squai, attribuitogli perché avendo la passione per la pesca si riteneva che fosse sempre in acqua: sq’uai’àr in dialetto – ci ricorda il mai abbastanza rimpianto Euno Borsatti detto Neno- significa allontanare spaventando con rumori (in questo caso i pesci). Questa storica osteria è stata successivamente gestita dalle figlie di Diegoli, e dopo ottanta e più anni di onoratissimo servizio, testimoniato dai tanti nottambuli che vi stazionavano di norma fino alle due di notte, ha cessato l’attività dopo il terremoto del 2012
testo di Pietro Gavioli tratto dal primo volume de “La cucina di Bondeno”
subito dopo il terremoto
oggi